Allestimento ‘Jacopo Mazzonelli. Difference and Repetition’, courtesy Galleria Giovanni Bonelli, Milano
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Barefoot #1 | Giovanni Bonelli

di Eleonora Caracciolo - Marzo 12, 2019

Barefoot è un’idea semplice.
Un ciclo d’interviste a galleristi italiani, con ventuno domande e ventuno risposte. Non solo arte, ma anche letteratura, musica, cibo e tanto altro. Piccoli spunti di riflessione e di ispirazione.
Per entrare e mettersi comodi, a piedi nudi, tra le mura di una galleria. 

1. Città d’origine, città attuale e città nella quale vorresti aver vissuto, in questa vita o in una precedente.
Mantova, Milano, Los Angeles.

2. Il progetto di ricerca della galleria in un tweet.
Mi interessa proporre al mercato progetti di alto profilo culturale, con autori giovani o consolidati, rivolgendo un’attenzione particolare all’aspetto umano e di relazione, che tanto rende interessante e appassionante il nostro lavoro.

3. Il mestiere del gallerista è.
Essere l’anello di congiunzione tra la creazione artistica e coloro che sanno vedere la bellezza.

4. Una galleria, Italia a parte, che vale la pena visitare.
Goodman Gallery a Johannesburg.

5. La passione più grande.
L’amore.

6. Chiudi gli occhi e immagina una gioia.
Una coppa dalle grandi orecchie alzata dal capitano della Juventus.

7. Un libro che ti ha ispirato.
Errante, erotico, eretico a cura di Zeno Birolli.

 

Giovanni Bonelli con l’artista Michela Martello

8. Beatles o Rolling Stones?
Beatles.

9. Marina Abramovic o Ulay?
Ulay.

10. Zuppa di?
Vellutata di zucca.

11. Il bollettino di salute dell’arte contemporanea, in Italia.
Febbricitante.

12. Un personaggio della Storia con cui avresti voluto sbronzarti.
Joseph Beuys.

13. Una/un donna/uomo della letteratura che avresti voluto amare.
Anna Karenina.

14. Un detto popolare della tua terra.
Ofelè fa el to mesté.

Allestimento 'Jacopo Mazzonelli. Difference and Repetition', courtesy Galleria Giovanni Bonelli, Milano

15. Il vino più buono mai bevuto.
L’Amarone del produttore veronese Begali, chiamato dagli amici Ligabue (come il pittore, non il cantante).

16. Il miglior artista di tutti i tempi, nella Storia dell’arte. E perché.
Fontana, perché è andato oltre.

17. Il menù che cucini per una cena fra amici.
Compro la pizza sotto casa.

18. Il pezzo musicale che ogni essere umano dovrebbe aver ascoltato almeno una volta nella vita.
“This must be the place”, dei Talking Heads.

19. Quando hai bisogno di “spegnere il cervello”: strategia?
Mi immergo in una vasca con un Carlos Primero doppio in mano.

20. Sindrome di Stendhal. Ti è mai davvero capitata? Quando?
Sì, con la tomba di Goya all’Ermita De San Antonio De La Florida a Madrid.

21. Lasciaci un frame di te, fra vent’anni.
Con qualche chilo in meno, salutando i miei ospiti da un panfilo sulla riva degli Schiavoni a Venezia.

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