Luigi Fassi, Direttore MAN. Museo d’Arte Provincia di Nuoro_© Ivan Capra
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Barefoot #2 | Luigi Fassi

di Giusi Affronti - Aprile 23, 2019

Barefoot è un’idea semplice. E continua ad esserlo anche in questa seconda edizione che coinvolge i direttori dei musei italiani.
Lo spirito rimane lo stesso: un ciclo d’interviste con ventuno domande e ventuno risposte in cui si parli non solo di arte, ma anche di letteratura, musica, cibo e tanto altro. Piccoli spunti di riflessione e di ispirazione.
Per entrare e mettersi comodi, a piedi nudi, tra le mura di un museo. 

1. Un museo è. In un tweet.
Macchina di pensiero, fabbrica di senso civico, generatore di comunità, suscitatore di vocazioni. 

2. Se non avessi lavorato nell’arte, dove. 
In una casa editrice come editor di una collana di poesia contemporanea. 

3 Se il museo di cui sei direttore fosse un film. Quale? 
Barry Lindon. Il desiderio che non finisca. 

4. La descrizione di un “Perfect Day”. 
In alto, oltre la soglia di scioglimento dei ghiacci, Alpi Graie centrali. 

5. Se fossi mediatore culturale per un giorno e dovessi scegliere una persona da condurre alla scoperta del “tuo” museo, chi sarebbe? Realtà e fantasia, tutto è concesso. 
Lo scrittore Romain Gary.

6.Mick Jagger o Keith Richards?
Nessuno dei due è nel mio pantheon. Propongo Dietrich Buxtheude.

7. Jazz o Blues?
Blues.

Maliheh Afnan, Personnages, 2019, Installation View, MAN. Museo d'Arte Provincia di Nuoro © Pierluigi Dessì Confinivisivi

8. Una/un donna/uomo della letteratura che avresti voluto amare.
Sylvia Plath. 

9. Il bollettino di salute dell’arte contemporanea, in Italia. 
È una scena vivace con artisti resilienti alle avversità e capaci di coraggio, visione e tenacia. Sono moltissime le sorprese e saranno sempre di più. 

10. Città d’origine, città attuale e città nella quale vorresti aver vissuto, in questa vita o in una precedente.
Torino è la gozzaniana fantesca che m’ha veduto nascere. Da un anno sono a Nuoro, nei confini del vecchio Regno di Sardegna, mia nona città di vita. Per la decima e le successive mi lascerò sorprendere ancora.

11. Un detto popolare della tua terra.
Eccone uno che detesto profondamente: esageroma nen!

12. Il piatto che ti riappacifica con il mondo. 
Funghi porcini fritti, appena raccolti. 

13. A fine giornata, ordini da bere. Cosa? 
Spremuta di arance chiare. 

14. Il viaggio che non hai ancora trasformato in realtà. 
Mozambico.

Maliheh Afnan, Personnages, 2019, Installation View, MAN. Museo d'Arte Provincia di Nuoro © Pierluigi Dessì Confinivisivi

15. Se dovessi aggiungerne uno. L’Italia è un paese di santi, poeti, navigatori … e?
Spero rimanga un Paese di persone che sanno rischiare per andare oltre i propri limiti.

16. Hai un tatuaggio? Quale?
Non ho tatuaggi.

17. C’è vita dopo la morte?
La consapevolezza della creaturalità dell’esistenza e dell’ultramondanità della vita è per me una verità piena di tremore.

18. Se dovessi commissionare un tuo ritratto, quale artista sceglieresti?
Potrei commissionarlo solo in forma di poesia e sceglierei Milo De Angelis.

19. Il concerto musicale più intenso (che hai visto o che avresti voluto vedere).
Avrei voluto essere alla cattedrale di Coventry il 30 maggio del 1962, alla prima esecuzione del War Requiem di Benjamin Britten.

20. Il giorno più bello della tua vita?
Verrà, ancora.

21. Lasciaci un frame di te, fra vent’anni.
Tra i libri, in campagna, con gli amici.

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