Con il suo approccio sperimentale all’arte e al design, Natalia Goncharova può a pieno titolo essere considerata la prima donna artista dell’avanguardia russa, consacrata come tale da una grande mostra tenutasi a Mosca nel 1913, a soli 32 anni.
Fino al 12 gennaio 2020, Palazzo Strozzi a Firenze la celebra quale straordinaria figura femminile dell’arte del Novecento, attraverso una grande retrospettiva che ripercorre la sua vita controcorrente e la sua ricca e poliedrica produzione.
Attraverso 130 opere, la mostra permette di scoprire la biografia anticonformista di una donna che ha saputo vivere per l’arte, creando un’originale fusione di tradizione e innovazione, Oriente e Occidente, e rendendo la propria opera un esempio unico di sperimentazione tra stili e generi artistici.
La produzione artistica della Goncharova è stata immensa, di ampio respiro e talvolta controversa. Ha sfilato per le strade di Mosca esibendo body art futurista, ha creato dipinti religiosi monumentali, ha preso parte al cinema d’avanguardia, ha sperimentato progetti editoriali e progettato per case di moda a Mosca e Parigi.
Il suo corpus audace e innovativo ha influenzato e trasceso i movimenti artistici del XX secolo.
Nel breve documentario reso disponibile dalla Tate è possibile saperne di più.