Andrey Remenev, Sea of Marmara, dett., olio su tela, 60×60 cm
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Andrey Remnev alla Dorothy Circus Gallery di Roma

di Alessia Delisi - Novembre 20, 2019

La galleria romana dedicata al Pop Surrealism e alle nuove tendenze dell’arte figurativa ospita nelle sue sale The Face of a Natural Force, un ciclo di dodici dipinti dell’artista russo Andrey Remnev. Una riflessione sul tema del rapporto tra l’anima e la natura che ha come protagonista la figura femminile.

«Un omaggio d’amore all’opera di Piero della Francesca. I suoni e i segni della natura sono connessi qui. La luce dei miei occhi incarna il fulmine, l’angelo che canta è la musica delle sfere. L’equilibrio del suono, che è il tuono, e il segno, che è il fulmine». Con queste enigmatiche immagini l’artista russo Andrey Remnev (Yakhroma, 1962) introduce il nuovo ciclo di lavori che dal 30 novembre al 30 dicembre animerà gli spazi della Dorothy Circus Gallery di Roma. The Face of a Natural Force – questo il titolo dell’esposizione – sembra così condensare in una raccolta di dodici dipinti a olio il pensiero del pittore sul tema del rapporto tra l’anima e la natura. La pittura tradizionale russa diventa allora il punto di partenza per una reinterpretazione in chiave contemporanea delle sue icone. L’arte italiana classica – oggetto di numerosi grand tour da parte di Remnev – ne fornisce il pretesto. Accade allora che l’oggetto del quadro – dama, cavallo o cavaliere, flora o fauna che sia – si carichi di una straordinaria emotività, di una forza recondita, eppure compartecipata, condivisibile.

Attraverso una tecnica ricercata – tra arte bizantina e abiti haute couture – si fa strada una componente straniante che distoglie lo sguardo dalla vera essenza del quadro. Questa, così come l’autore, sembra piuttosto gravitare intorno all’opera, come energia, processo logico ed estetico che vive grazie al pubblico il quale concettualizza, trasformando in questo modo l’oggetto in concetto. Piero Della Francesca e Benozzo Gozzoli sono giustamente citati come padri spirituali di un segreto antico che l’artista intende condividere, quello cioè di combinazione di tempera all’uovo e pratica dell’olio che, in un succedersi di stratificazioni di immagini e colori, arriva al destinatario ideale come autentica fusione di passato e presente, arte tradizionale e sperimentazione contemporanea. Inconsueta tra le nuove generazioni di pittori, l’originalità della tecnica di Remnev è tutta nell’incantevole palette cromatica che risplende come un gioiello.

Andrey Remnev, On Tiptoe, 2019, olio su tela, 44×35 cm

Esaltando la figura femminile come l’espressione più pura della forza della natura, l’artista ci conduce in un mondo incantato fatto di una grazia e di una bellezza sempre in procinto di schiudersi. Circondate da elementi magici che si ripetono e paiono voler proseguire oltre la tela, le donne di Remnev sono protagoniste di piani prospettici e sensoriali ribaltati. Accade in Caldera, che raffigura un vulcano dormiente e allude alla crudeltà della natura selvaggia. Ma accade anche in Direction of the Wind, dove la ragazza simboleggia una spiritualità profonda in connessione con l’universo, e infine in Thunder and Lightening che ci conduce attraverso un viaggio il cui piacere si rifà sempre all’equilibrio degli elementi. «L’anima umana è un luogo in cui le passioni combattono», dice Remnev. Il dipinto, diremmo noi, non è altro allora che lo specchio di questa tensione.

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