Martedì 3 dicembre alle ore 19 l’organizzazione no–profit Careof premia il vincitore del workshop ArteVisione LAB e propone un talk con Bárbara Wagner (1980) e Benjamin de Burca, autori di Swinguerra, opera che dava il titolo al Padiglione Brasile della scorsa Biennale d’Arte di Venezia.
È una serata tra danza, cinema e arti visive quella che, in occasione ArteVisione LAB, lo spazio milanese Careof (via Procaccini 4) propone martedì 3 dicembre a partire dalle ore 19. Protagonisti sono Bárbara Wagner (1980) e Benjamin de Burca (1975) che, in conversazione con la direttrice artistica di Careof, Martina Angelotti, approfondiscono la propria ricerca e presentano gli screening di Terremoto Santo e Swinguerra, opera che dava il titolo al Padiglione Brasile della scorsa Biennale d’Arte di Venezia.
Se Terremoto Santo (2017) era un cortometraggio sperimentale che affrontava la recente ondata di evangelismo che ha colpito il dibattito pubblico brasiliano, con Swinguerra (2019) i due artisti offrono una visione profonda della cultura brasiliana attuale in un periodo di significativa tensione politica e sociale. Il termine “Swinguerra” deriva infatti dalla fusione delle parole swingueira, un popolare ritmo di danza originario del Brasile nordorientale, e guerra. Come per i loro precedenti lavori, anche in Swinguerra Wagner e de Burca hanno sviluppato una pratica di collaborazione con i soggetti filmati, mettendo in scena un musical che sfida le convenzioni di genere, mentre la dimensione documentaristica e quella di finzione si ibridano per dare luogo a un nuovo e potente linguaggio.
Da un lato quindi, con Terremoto Santo, ci sono i gesti e la voce di una giovane generazione di produttori di musica gospel che vede nella religione evangelica una nuova forma di imprenditoria. Dall’altro invece, con Swinguerra, c’è un gruppo di ballerini che ripete le proprie sequenze sotto lo sguardo attento di un coreografo e quello rivale di un’altra formazione di danzatori. «I film sulla danza colpiscono nel segno quando vanno oltre l’atto di documentare, partecipando invece all’interazione di movimento, gesto e ritmo. Qui la regia segue la danza della swingueira con cura e impegno. Evadendo da una fase difficile per questioni di razza e genere nel Brasile di Bolsonaro, corpi neri e non–binari celebrano la collettività di fronte a un conservatorismo divisivo, dichiarandosi il cuore pulsante della nazione», dice a proposito di Swinguerra lo scrittore e ricercatore Julian Ross.
I film sono presentati in occasione del workshop organizzato da Careof in collaborazione con Sky Arte. L’obiettivo del laboratorio, di cui Wagner e de Burca sono visiting professor, è quello di approfondire, discutere e valutare i progetti selezionati tramite open call e selezionare tra gli otto nomi il vincitore dell’edizione 2019. Dopo il talk, alle ore 21.30, è inoltre prevista la proiezione di The choregraphic, Womb (Gilles Jobin), Bom Bom’s Dream (Jeremy Deller e Cecilia Bengolea) e Horsetail Knickerbelt (Delgado Fuchs).