In occasione del centenario della nascita, il MAXXI dedica fino al 12 gennaio 2020 una grande mostra a Maria Lai (1919-2013), tra le voci più singolari dell’arte italiana contemporanea, i cui lavori sono stati recentemente esposti a Documenta 14 e alla Biennale di Venezia 2017.
Un necessario tributo a una grande artista che ha saputo creare, in anticipo sulle ultime ricerche di arte relazionale, un linguaggio capace di coniugare sensibilità, tradizioni locali e codici globali.
Il suo profilo, pieno di delicatezza e poesia, emerge dalle parole della nipote Maria Sofia Pisu, contenute anche nel breve video qui pubblicato: “Lei era così. E sono così anche tanti bambini che preferiscono stare in solitudine piuttosto che con gli altri. Non perché siano dei disadattati, ma perché amano ascoltare se stessi”.
“Nelle sue fiabe – prosegue – si vede questa attenzione al diverso. È poi il diverso che trascina gli altri in un mondo fiorito. È il diverso che salva gli altri dall’essere anonimi”.
“Tenendo per mano il sole” non è una classica retrospettiva, ma piuttosto un racconto che non si attiene a vincoli puramente cronologici e asseconda un percorso biografico e artistico peculiare, caratterizzato da discorsi e intuizioni apparentemente lasciati in sospeso per poi essere ripresi molti anni più tardi.